mercoledì 25 giugno 2014

buone vacanze

prima divago sulla nazionale e sul suo fallimento..non leggete se pensate a quote o bet..in quel caso perdereste tempo.

il serbatoio dovrebbero essere le varie squadre primavera che poi mandano i giocatori in Serie B o in Lega Pro per essere formati a fine ciclo, quindi i bravi fanno un ritorno alla base (e quì c'è il primo passaggio, i bernaderschi per fare un esempio concreto che appartiene già a un top club dopo l'anno strepitoso di B fa altro anno di prestito magari in una squadra di A di medio-basso profilo, mentre i giovani primavera di squadre di secondo piano vengono acquistati da squadre di primo piano e la juve e maestra nel comprare giocatori in fase di completamento, che però li rigirano nell'attesa che abbia i 23-24 anni che in italia viene ritenuta età da grande squadra) e purtroppo già in tanti in questi 3-4 anni vengono persi. In tutto questo percorso rispetto al passato ci sono due nuove variabili: i settori giovanili sono sempre più pieni di ragazzi che non sono italiani (ultimi 3 anni le stelle sono state i Keyta alla Lazio, Livaja Inter..questa stagione Da Silva al Chievo e Gyasi al Toro su tutti) questo sistema semplicemente non funziona perchè sono pochi poi i tecnici che effettivamente lanciano un ragazzino in un top club rispetto a come succede in Spagna ad esempio dove il ricambio e molto più veloce proprio perchè dal settore giovanile c'è una grande spinta (un ricambio generazionale che porta i ventenni a giocare in prima squadra mentre in Italia e un fatto più unico che raro). Poi sono intervenute anche modifiche al regolamento: in lega pro prima tra uno di 25 anni e uno di 20 giocava il più forte oggi gioca sicuramente il ragazzo di 20 anni che magari non e per niente arrivato ma viene usato solo per i contribuiti che il suo utilizzo porta bloccando magari il suo percorso di crescita che una sana competizione con uno che e tecnicamente più forte ma ha qualche anno in più gli portava. Invece un Benassi, giocatore che a me piace tanto, dopo la Primavera ha fatto l'anno di prestito in una squadra come il Livorno che lo ha sfruttato ma non in modo importante, ora ancora andrà in prestito (io spero al Toro) che lo valorizzerà in base anche al tipo di contratto che metteranno su con l'inter (se solo prestito come credo rischia di bruciarsi altro anno) e in questo girovagare non giocare costantemente ne blocca sicuramente il percorso di crescita. Ora cambiano la prospettiva e pensiamo a un tecnico che invece lancia i giovani come Zeman, di cui si può dire peste e corna su stile di gioco e altro..ma a Pescara ha lanciato 3 che saranno il futuro della nazionale: Insigne Immobile Verratti (e ora pare facile da dire ma anche a Pescara qualcuno a inizio anno scorse il muso prima dell'anno fantastico di B), e andato a Roma ha lanciato al centro della difesa marquinos..florenzi.. a noi mancano questi allenatori e chi prova cmq a lanciarli (e allegri ad esempio e uno che ha avuto a volte questo coraggio) non durano. Forse al campionato di Serie B si dovrebbe far partecipare anche le seconde squadre, un poco come succede in spagna, forse il ritenere l'età l'unico discrimine per avere contibuti federali e sbagliato (devono giocare i bravi). Poi ci sono altre variabili: un campionato forte e buono o male per una nazionale per me e buono senza dubbio. Prendiamo la Spagna che viene usata come indice, vero tutto (formata da giocatore della triplice che si sono giocati tutto dentro e fuori e quindi sono stati spremuti da agosto a maggio) ma vero soprattutto che avevano vinto Mondiale e Europeo con stessi giocatori e stesso tecnico e non avevano ricambiato (mentre Godin fa benissimo in Uruguay come Messi cmq sta giocando con il livello medio di questa stagione con l'aRgentina per citare l'esempio del miglior difensore attuale e di quello che resta il miglior giocatore al mondo) insomma più che il campionato e stato un mancato probabile ricambio a pesare.
Insomma tutto molto opinabile tutto molto di difficile valutazione, come il fatto che in passato una sola grande squadra che fosse da serbatoio alla nazionale fosse un elemento positivo (c'era il gruppo) oggi invece essere venuta meno e anzi paradossalmente e un fattore negativo perchè si creano tanti gruppetti (come mi pare dicono buffon e de rossi).
Quindi tutto passa per un livellamento, anche verso il basso del campionato italiano che però lanci molto più giovani titolari in top team, e quindi in un ricambio generazionale che dai 32-33 anni si porti ai 29-30 questo vorrebbe dire probabilmente che il giocatore al massimo del suo rendimento non sarebbe più ai 28-29 anni ma ai 25-26 allargando la forchetta del suo massimo utilizzo quando fisicamente e più forte (23-30) con il picco appunto ai 26.
Ero un grandissimo appasionato di ciclismo, non lo sono più, ma ci fu una intervista a Moser che diceva una cosa che condivido molto e credo possa rapportarsi anche al calcio in cui il concetto era: non mi interessa se una salita ci mettono 12-13-14 minuti o 15-16-17 mi interessa vedere la corsa e se e di livello più basso ma avvincente va bene lo stesso.
Invece mi accorgo che il mio allontanarmi da tanto sport che fino a 5-6 anni fa mi piacevano (non solo ciclismo anche la stessa f1 pur avendo sky quindi non e un problema di televisione) e proprio dovuto al concetto di "massimo agonismo" o "spettacolarizzazione" rispetto magari a 15 anni fa.
forse sono solo diventato vecchio.

bravo prandelli a dimettersi abete non credo potesse fare altrimenti.

il blog si ferma sicuramente torna con il primo turno di coppa italia..(ritornando a essere un blog di scommesse e non di cazzate come quelle sopra) forse qualche amichevole in precedenza se ci saranno spunti interessanti..a tutti auguro una estate piena di gnocca.

un saluto

2 commenti:

Ghiro ha detto...

A risentirci ad Agosto e buone ferie!

Anonimo ha detto...

Buongiorno Angelo,

io credo che il problema nasca ancora prima, partendo dalla scuola calcio dove bisognerebbe per prima cosa imparare la tecnica.
Esempio il Brasile dove i vari fenomeni crescono giocando a futsal imparando tecnica e tattica in spazi strettissimi, con conseguente passaggio al calcio a 11 dove grazi a spazi più ampi si muovono con più facilità.
In Italia la crescita del calcio a 5 è frenata sempre di più, sia a livello nazionale che a livello locare. Perchè???? forse c'è paura che questo sport rubi troppo spazio al fratello maggiore??

Andiamo nei settori giovanili e vediamo di far giocare i ragazzi a calcio a 5 invece che a 11 .... facciamo imparare la tecnica di base e poi vediamo se non crescono più preparati.
Dai, ci sono giocatori in serie A che trattano il pallone in modo inguardabile.... e per me non è una cosa accettabile!
Da noi si inizia subito con il calcio a 11, il bambino di 7/8/9/10 anni gioca in un campo di dimensioni immense per lui ..... e i più pronti fisicamente (attenzione non tecnicamente) si fanno notare, salvo poi ridimensionarsi quando si livellano dal punto di vista fisico. E i piccoli??? beh, quelli salvo rari casi, anche se bravini cominciano già ad essere scartati perchè "non hanno il fisico"...

Per me la partenza deve essere quella di per formare ragazzi che tenicamente/tatticamente sappiano giocare a calcio e si trovino più pronti quando poi passano in primavera o prime squadre.

Qui ho esasperato il concetto, ma la sostanza è quella.

Ciao

Angelo BG