visto che ho postato una sentenza negativa al bettista..per giustizia..ne metto una favorevole al bettista..leggetela che prima o poi ne potreste approfittarne, attiene ai pari merito e al fatto che fa fede solo quello che c'è sul ticket non eventuali pari merito successivi (e come nel caso in questione, spesso si verificano).
Ancora Saluti
SENTENZA "rivoluzionaria" nel mondo delle scommesse sportive. Un napoletano mette in ginocchio l' Eurobet. Tutto comincia con i Mondiali di calcio 2010. Roberto S., oggi 29 enne, l' 11 luglio 2010 punta tutto su David Villa. È certo che l' attaccante del Barcellona sbaraglierà tutti gli altri bomber in Sudafrica. Scelta azzeccata. La prima punta della nazionale spagnola segna ben 5 reti. Roberto S. ha il biglietto vincente: 500 euro, scommessa piazzata su Villa. Vincita stimata: 950 euro. Tutto stampato nero su bianco sul biglietto emesso dall' agenzia Eurobet di via Giulio Cesare, a Fuorigrotta. Ma al momento della riscossione del premio l' amara scoperta. Villaè il capocannoniere dei Mondiali Fifa 2010, ma non da solo. A segnare cinque goal anche Diego Forlan (Uruguay), Thomas Müller (Germania) e Wesley Sneijder (Olanda). La signorina allo sportello consegna al vincitore la somma di 234 euro e 99 centesimi. «Ma come è la metà di quello che ho puntato? È assurdo. Sul biglietto c' è scritto che la mia scommessa era una piazzata con una quota di 1,90», protesta il vincitore. «La quota deve essere divisa per le variabili, cioè per quattro, visto che in quattro hanno segnato lo stesso numero di gol», glissa l' addetta allo sportello. Il signor Roberto S. non ci sta. Non ritira la vincita irrisoria. Tenta più volte e con varie richieste di riottenere almeno la somma puntata. Niente. Ma come si fa a indovinare la scommessa e a "vincere" la metà dei soldi puntati? È una truffa, un raggiro, un' ingiustizia. Il vincitore si rivolge a un legale e fa causa alla Eurobet. L' avvocato Andrea Raguzzino si appella alla legge e all' articolo 9 (comma 1) del decreto ministeriale 111 del 2006, che recita: "In caso di vittoria non può essere pagata una quota inferiore alla scommessa". Un contro attacco netto, una mossa pulita, un gol. Un paio di giorni fa il giudice di pace (VIII sezione civile) dà ragione al giovane scommettitore napoletano e al suo legale. «Non può essere condivisa la difesa dell' Eurobet secondo cui la quota della vincita sarebbe stata determinata dal rapporto tra la quota pattuita e il numero dei vincitori risultati in parità- scrive il giudice -. Tutto ciò infatti non compare nella ricevuta. Tra l' altro le quote di vincita non possono essere inferiori a uno». Il giudice stabilisce che al vincitore, tifoso di Villa, vengano restituiti i 500 euro, più 840 euro di spese varie di giudizio e il 12,50 per cento della somma per spese generali. Otre 1000 euro. Una vincita secca.
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SENTENZA "rivoluzionaria" nel mondo delle scommesse sportive. Un napoletano mette in ginocchio l' Eurobet. Tutto comincia con i Mondiali di calcio 2010. Roberto S., oggi 29 enne, l' 11 luglio 2010 punta tutto su David Villa. È certo che l' attaccante del Barcellona sbaraglierà tutti gli altri bomber in Sudafrica. Scelta azzeccata. La prima punta della nazionale spagnola segna ben 5 reti. Roberto S. ha il biglietto vincente: 500 euro, scommessa piazzata su Villa. Vincita stimata: 950 euro. Tutto stampato nero su bianco sul biglietto emesso dall' agenzia Eurobet di via Giulio Cesare, a Fuorigrotta. Ma al momento della riscossione del premio l' amara scoperta. Villaè il capocannoniere dei Mondiali Fifa 2010, ma non da solo. A segnare cinque goal anche Diego Forlan (Uruguay), Thomas Müller (Germania) e Wesley Sneijder (Olanda). La signorina allo sportello consegna al vincitore la somma di 234 euro e 99 centesimi. «Ma come è la metà di quello che ho puntato? È assurdo. Sul biglietto c' è scritto che la mia scommessa era una piazzata con una quota di 1,90», protesta il vincitore. «La quota deve essere divisa per le variabili, cioè per quattro, visto che in quattro hanno segnato lo stesso numero di gol», glissa l' addetta allo sportello. Il signor Roberto S. non ci sta. Non ritira la vincita irrisoria. Tenta più volte e con varie richieste di riottenere almeno la somma puntata. Niente. Ma come si fa a indovinare la scommessa e a "vincere" la metà dei soldi puntati? È una truffa, un raggiro, un' ingiustizia. Il vincitore si rivolge a un legale e fa causa alla Eurobet. L' avvocato Andrea Raguzzino si appella alla legge e all' articolo 9 (comma 1) del decreto ministeriale 111 del 2006, che recita: "In caso di vittoria non può essere pagata una quota inferiore alla scommessa". Un contro attacco netto, una mossa pulita, un gol. Un paio di giorni fa il giudice di pace (VIII sezione civile) dà ragione al giovane scommettitore napoletano e al suo legale. «Non può essere condivisa la difesa dell' Eurobet secondo cui la quota della vincita sarebbe stata determinata dal rapporto tra la quota pattuita e il numero dei vincitori risultati in parità- scrive il giudice -. Tutto ciò infatti non compare nella ricevuta. Tra l' altro le quote di vincita non possono essere inferiori a uno». Il giudice stabilisce che al vincitore, tifoso di Villa, vengano restituiti i 500 euro, più 840 euro di spese varie di giudizio e il 12,50 per cento della somma per spese generali. Otre 1000 euro. Una vincita secca.
1 commento:
Grazie per aver condiviso la sentenza!Con SNAI successe anche a me che avevo puntato su Forlan e quando mi vidi divisa la quota per 4 rimasi molto male.Ora però, in caso, analogo saprò come fare!
Ghiro
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