Per l'online quelli di match point stanno dando bonus per il terrestre ancora non ho notizie.
riporto l'articolo su cui tutti si basano (tutti quelli che sbagliano a inserire palinsesti e quote) con la premessa fondamentale che in Italia il precedente non fa "legge" come nei paesi anglosassoni ma sicuramente può essere un punto di riferimento.
come leggerete, quelli di match point, non hanno seguito assolutamente nulla di quella che sarebbe stata la normale procedura, quindi a mio avviso, in giudizio, dimostrare che un cliente dovesse sapere che "quelle linee erano sbagliate" non sarebbe stato per niente facile.
Nel dettaglio:
Il Tribunale di Roma ha annullato tutte le giocate piazzate online da uno scommettitore su Eurobet Italia, perché sul sito era stata pubblicata una quota errata: 265, invece di 2,65, rigettando la richiesta di pagamento delle vincite avanzata dal cliente. La vicenda risale al 31 gennaio 2008, , quando un cliente del provider approfittò della mancata digitazione della virgola per piazzare una serie di giocate sulla vittoria della Premiata Montegranaro nella partita con il Solsonica Rieti che si sarebbe disputata pochi giorni dopo. Eurobet a poca distanza di tempo, comunicò al giocatore l'errore di digitazione della quota, riproponendo l'avvenimento con la corretta quotazione di 2,65. Le scommesse risultarono vincenti, e il provider a quel punto depositò un atto di citazione per chiedere l'annullamento delle scommesse telematiche. Nel corso del giudizio Eurobet ha sostenuto che l'errore di digitazione ha assunto un'importanza decisiva: la compagnia non avrebbe accettato le giocate a tali condizioni. Inoltre, il giocatore, usando la normale diligenza, si sarebbe dovuto accorgere che la quota di 265 era dovuta a un errore macroscopico, anche perché era nettamente superiore alla media di quelle offerte dagli altri operatori. Del resto, la quota venne immediatamente corretta, e dell'errore venne data pronta comunicazione sia al giocatore, sia ai Monopoli di Stato. Il giocatore, invece, costituitosi in giudizio, chiedeva il pagamento della vincita sostenendo che in base al regolamento sulle scommesse a distanza, le giocate erano irrevocabili. Il giudice ha dato ragione alla compagnia con la sentenza pubblicata oggi. "Siamo soddisfatti del giudizio, e riteniamo questa sentenza storica per gli operatori" ha commentato Marzia Dulach Responsabile del Dipartimento Affari Legali della Eurobet Italia. "Infatti gli operatori, ad oggi, erano in una posizione di debolezza nei confronti dei giocatori che potenzialmente potevano sfruttare errori materiali ed evidenti, per assicurarsi vincite facili ma soprattutto fraudolente. La sentenza pone le basi per una corretta ed equa interpretazione della normativa attuale, che carente in tali fattispecie, non disciplina il modus operandi dell'operatore e di Aams nell'ipotesi di vincite frutto di errori evidenti e materiali nella quotazione degli eventi".
riporto l'articolo su cui tutti si basano (tutti quelli che sbagliano a inserire palinsesti e quote) con la premessa fondamentale che in Italia il precedente non fa "legge" come nei paesi anglosassoni ma sicuramente può essere un punto di riferimento.
come leggerete, quelli di match point, non hanno seguito assolutamente nulla di quella che sarebbe stata la normale procedura, quindi a mio avviso, in giudizio, dimostrare che un cliente dovesse sapere che "quelle linee erano sbagliate" non sarebbe stato per niente facile.
Nel dettaglio:
Il Tribunale di Roma ha annullato tutte le giocate piazzate online da uno scommettitore su Eurobet Italia, perché sul sito era stata pubblicata una quota errata: 265, invece di 2,65, rigettando la richiesta di pagamento delle vincite avanzata dal cliente. La vicenda risale al 31 gennaio 2008, , quando un cliente del provider approfittò della mancata digitazione della virgola per piazzare una serie di giocate sulla vittoria della Premiata Montegranaro nella partita con il Solsonica Rieti che si sarebbe disputata pochi giorni dopo. Eurobet a poca distanza di tempo, comunicò al giocatore l'errore di digitazione della quota, riproponendo l'avvenimento con la corretta quotazione di 2,65. Le scommesse risultarono vincenti, e il provider a quel punto depositò un atto di citazione per chiedere l'annullamento delle scommesse telematiche. Nel corso del giudizio Eurobet ha sostenuto che l'errore di digitazione ha assunto un'importanza decisiva: la compagnia non avrebbe accettato le giocate a tali condizioni. Inoltre, il giocatore, usando la normale diligenza, si sarebbe dovuto accorgere che la quota di 265 era dovuta a un errore macroscopico, anche perché era nettamente superiore alla media di quelle offerte dagli altri operatori. Del resto, la quota venne immediatamente corretta, e dell'errore venne data pronta comunicazione sia al giocatore, sia ai Monopoli di Stato. Il giocatore, invece, costituitosi in giudizio, chiedeva il pagamento della vincita sostenendo che in base al regolamento sulle scommesse a distanza, le giocate erano irrevocabili. Il giudice ha dato ragione alla compagnia con la sentenza pubblicata oggi. "Siamo soddisfatti del giudizio, e riteniamo questa sentenza storica per gli operatori" ha commentato Marzia Dulach Responsabile del Dipartimento Affari Legali della Eurobet Italia. "Infatti gli operatori, ad oggi, erano in una posizione di debolezza nei confronti dei giocatori che potenzialmente potevano sfruttare errori materiali ed evidenti, per assicurarsi vincite facili ma soprattutto fraudolente. La sentenza pone le basi per una corretta ed equa interpretazione della normativa attuale, che carente in tali fattispecie, non disciplina il modus operandi dell'operatore e di Aams nell'ipotesi di vincite frutto di errori evidenti e materiali nella quotazione degli eventi".
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